Il fantasma della Raynham Hall
La Raynham Hall, sita nell'omonima cittadina del Norfolk nei pressi di Fakenham, fu costruita tra il XVI e XVII secolo su ordine di Sir Roger Townshend.
Gli strani avvenimenti che interessarono la Raynham Hall furono accertati da numerosi personaggi storici del tempo.
Tra le diverse testimonianze, la più interessante è rappresentata da quella della Marchesa Gwladys Townshend, autrice tra l'altro del libro "Storie vere di spettri", che visse nella reggia per molti anni e cercò di scoprire la possibile identità della famosa “Lady in brown” ritratta nella foto, definita la più classica delle foto di fantasmi, risalente al 1936; anno in cui venne anche pubblicato il libro della Marchesa di Townshend.
Secondo l'ipotesi alla quale fu dato più credito, il fantasma impresso nella fotografia sarebbe quello di Dorothy Walpole, sorella del celebre statista Sir Robert Walpole che fu primo ministro inglese nel 1721.
Dorothy Walpole amava il secondo visconte Charles Townshend ma la loro relazione non fu facile.
Il padre di Dorothy, infatti, impedì per molto tempo che la figlia si accasasse nella Raynham Hall poiché le umili origini di lei avrebbero alimentato velenosi pettegolezzi gettando sulla famiglia Walpole l'ombra di una dinastia a caccia di facili ricchezze.
Successivamente Charles si rifugiò tra le braccia della figlia di un barone, sposandola.
Mentre Dorothy si spostò prima a Londra e poi a Parigi dove si diede alla mondanità cercando di dimenticare la sua infelice vicenda sentimentale.
Fu proprio quel darsi alla bella vita che, con ogni probabilità, avrebbe inesorabilmente segnato la sua fine in un futuro non molto lontano.
Ma come sappiamo la vita è strana e per qualcuno il destino, che opera per vie a noi ignote, vuole che certi treni tornino ad incrociare binari già percorsi.
Infatti dopo essersi sposata con un nobile francese dai costumi molto discutibili e aver scandalizzato la buona società, Dorothy ritornò precipitosamente in patria nel 1711 ed apprese la notizia che il suo amato Charles era rimasto vedovo.
Un anno dopo, Charles e Dorothy erano finalmente dinanzi all'altare.
L'unione si rivelò felice almeno fino a quando qualcuno non pensò bene di informare Sir Townshend dei trascorsi di sua moglie in terra francese.
Quell'esperienza coniugale vissuta oltre la Manica aveva lasciato un segno indelebile nell'animo di Dorothy che, oltre ad una morbosa attenzione rivolta ai suoi figli, dimostrava di aver ben pochi interessi genuini.
Dorothy, con ogni probabilità, avrebbe voluto dedicare la sua intera esistenza alla cura della sua prole ma il suo amore materno venne respinto dagli altri familiari e così i suoi figli furono affidati alla nonna senza alcun motivo apparente.
In pratica Dorothy venne esclusa dalla loro educazione.
Quale ragione poteva mai aver spinto la famiglia Townshend ad allontanare dai suoi ragazzi una madre così amorevole e premurosa?
Ancora oggi si vocifera che Dorothy fu una donna di rara bellezza, innamorata di un mondo materiale dal quale poteva attingere senza alcun tipo di problema economico facendo collezione di tutto ciò che appariva frivolo e riempiendo i suoi armadi con i vestiti più costosi che vi fossero all'epoca.
Fu proprio questa sua propensione al narcisismo, già assaporato ai tempi del suo primo viaggio a Parigi, che alla lunga finì col guastare irrimediabilmente rapporti col marito Charles.
Una degenerazione che si consumò in fretta e condusse all'inevitabile tragedia familiare.
Secondo quanto si racconta, Dorothy fu rinchiusa in una stanza e lasciata morire d'inedia.
Più precisamente, il marito confinò Dorothy nei suoi alloggi e diede istruzioni alla servitù affinché nessuno potesse entrare od uscire da quelle stanze.
Le varie versioni sulla fine di Lady Walpole sono tuttavia discordanti.
E' certo che la donna passò a miglior vita a quarant'anni, ciò che rimane ancora avvolto nel buio più assoluto è la causa del suo decesso.
A parte la teoria sopra citata, una seconda versione (quella fornita ufficialmente dalla famiglia Townshend di allora) vede Dorothy consumata dal vaiolo.
La terza ed ultima ipotesi descrive un decesso molto più burrascoso, in pratica Dorothy avrebbe trovato la morte dopo essere stata scaraventata giù dalla grande scalinata del salone, la stessa scalinata in cui appare il suo spettro nella celebre fotografia.
Vi furono molte testimonianze reali circa il fantasma della sfortunata Dorothy dopo la dipartita dell'affascinante donna, ben presto alla Raynham Hall cominciarono a circolare strane voci in merito a stranissimi avvenimenti.
Tali voci assunsero una certa consistenza quando la servitù della reggia confermò di aver visto più volte uno spettro dalle sembianze femminili.
Da quel giorno le testimonianze cominciarono a moltiplicarsi e non mancarono neppure avvistamenti quasi contemporanei.
Nel 1786 colui che in seguito sarebbe divenuto re col nome di Giorgio IV fu ospitato nella Raynham Hall.
Come egli stesso testimoniò, una notte si svegliò e si ritrovò dinanzi ad una donna vestita in abiti scuri, con i capelli spettinati e dal volto funerario.
Inutile dire che il futuro re abbandonò la reggia precipitosamente ma non prima di aver messo a soqquadro la casa in preda ad un'incontenibile ira.
La famiglia Townshend, sconvolta dalla brutta figura rimediata con l'illustre ospite ed allarmata dall'assoluta attendibilità di quella testimonianza, decise di istituire una sorta di servizio interno di vigilanza.
Domestici e guardiacaccia avrebbero dovuto verificare la presenza dell'insolita dama e furono sufficienti soltanto poche notti per avvistarla nuovamente.
Uno dei domestici, dopo averla notata, cercò di bloccarla ma costei non accennò a rallentare il passo attraversando il corpo del domestico e lasciandogli addosso un'indescrivibile sensazione glaciale.
Nel 1835 il fantasma di Dorothy rovinò i festeggiamenti durante il giorno di Natale, diversi ospiti fuggirono dopo averla vista.
Non fu così per il colonnello Loftus, fratello dell'allora Lady Townshend, il quale decise di trattenersi ancora qualche giorno tra quei saloni e disse di aver visto lo spettro in diverse occasioni.
La descrizione che fornì fu quella di una donna dal portamento elegante, vestita con un prezioso broccato ed un cappello. Il viso appariva particolareggiato ma presentava le orbite vuote.
Dopo l'ennesima apparizione il capitano Frederick Marryat, persona schiva ed assolutamente scettica riguardo ai fantasmi, fu invitato ad indagare personalmente.
Prese alloggio in una stanza ove era presente un ritratto di Dorothy e quando incrociò il suo spettro lungo il corridoio non ebbe difficoltà a riconoscerla.
Seguito da due amici Marryat prese ad inseguirla ma lei, soffermatasi davanti ad una porta, lanciò loro un sorriso di pieno disprezzo.
Terrorizzato, il capitano non esitò ad esplodere un colpo della sua pistola, ma il proiettile attraversò il fantasma e terminò la sua corsa sul legno della porta.
Seguirono molti altri incontri occorsi a persone diverse.
Tutti convenivano nel fatto che durante quelle materializzazioni sulla scalinata fosse possibile osservare i gradini che un qualsiasi altro corpo munito di un'assoluta fisicità avrebbe dovuto celare alla vista.
Le notizie di apparizioni continuarono incessanti fino a giungere all'anno 1936.
Il 19 settembre di quello stesso anno due fotografi di “Country Life”, mentre stavano posizionando la loro attrezzatura al fine di scattare delle foto alla reggia, si accorsero che proprio ai piedi della scalinata andava formandosi uno strano vapore dalle sembianze antropomorfe.
Senza alcun indugio impressionarono una lastra fotografica consegnando così alla storia lo scatto che ancor oggi può essere ammirato.
La storia potrebbe concludersi qui se non ci fosse da indicare un piccolo particolare, e cioè che il 19 settembre coincideva con la data in cui Dorothy si sposò.
La fotografia in questione rappresenta una delle migliori immagini esistenti nel campo della ricerca di questi fenomeni.
Sebbene sia molto datata e catturata su di una lastra fotografica, essa rimane pur sempre molto indicativa e di rarissima bellezza.
La foto è stata anche analizzata di recente da diversi esperti fotografici, tra cui lo statunitense Joe Nickell, il quale non ne ha decretato la non autenticità e pertanto la fotografia rimane stampata di diritto come corollario tra le pagine più interessanti delle apparizioni inglesi e del mondo intero.
Luigi M. C. Urso