Leonardo Da Vinci e il Codice Atlantico
Leonardo Da Vinci.
Questo nome evoca nei nostri pensieri l'importante evoluzione tecnologica dell'umanità attraverso i secoli e la genialità di cui può essere capace la mente umana dotata di intuito, senso pratico e logico.
La genialità di Leonardo ha segnato in maniera abbastanza tangibile l'intero progresso dell'umanità, portandola oggi a disporre di invenzioni e tecnologie avanzate basate proprio su molti dei principi descritti da Leonardo Da Vinci nei suoi disegni.
L'opera più importante al mondo che questo genio, intuitivo precursore dei tempi moderni, ci ha lasciato come impronta del suo passaggio su questo mondo è il Codice Atlantico.
Il Codice Atlantico, custodito per anni dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano nella Sala del Tesoro, racchiude una vasta e stupefacente raccolta di scritti e disegni realizzati da Leonardo tra il 1478 e il 1519 d.C. che rappresentano meravigliosamente l'intera vita intellettuale di questo grande artista ed inventore, unico per la sua epoca.
L'opera è composta da dodici volumi rilegati in cuoio, ma originariamente si trattava di un unico volume composto come un atlante da cui ne derivò poi anche il nome di “Codice Atlantico”.
Questo interessantissimo testo fu abilmente allestito dallo scultore Pompeo Leoni verso la fine del 1500 d.C.
Leoni acquistò questi straordinari documenti dai Melzi, una famiglia lombarda, che non capì l'enorme preziosità dei disegni e degli scritti di Leonardo.
Tanto che la maggior parte dei fogli e dei disegni furono dispersi tra collezionisti casuali ed affaristi vari.
I fogli contenuti nel Codice Atlantico, circa 1120, racchiudono gli enormi contributi di Leonardo Da Vinci dedicati alla matematica, all'astronomia, alla meccanica, alla botanica, all'anatomia, alla fisica e perfino alla geografia.
Tra i disegni si possono trovare anche bozze e schizzi delle maggiori opere pittoriche di Leonardo.
Attualmente questa enorme opera viene ristampata in venti volumi e raggiunge cifre di circa 350 euro, una bazzecola di fronte all'enorme valore intellettuale reale.
L'opera originale invece ha un valore inestimabile.
Ma purtroppo è stata di recente attaccata dalla muffa che ha parzialmente rovinato alcuni fogli.
L'entità del danno non è ancora stata determinata ma pare che la muffa non si stia allargando ulteriormente.
Le prime tracce di muffa furono rilevate nel 2006 dalla curatrice del Metropolitan Museum of Art di New York Carmen Brambach, e successivamente confermate da alcuni esperti dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Le cause principali della muffa sono molteplici, potrebbero risiedere alla sua esposizione durante alcune mostre o studi dell'opera.
Non è neanche da escludere che il Codice possa aver subìto un effetto imprevisto a seguito dei restauri eseguiti tra il 1968 ed il 1972.
Un altro grave problema risiede nella carenza di fondi pubblici disponibili per il restauro e la conservazione dell'opera.
Delicate operazioni che richiedono ingenti stanziamenti.
Attualmente il Codice Atlantico è custodito all'interno di un caveau della Biblioteca Ambrosiana, dove sia la temperatura che il tasso di umidità vengono tenute sotto controllo, ma l'urgente opera di restauro resta comunque indispensabile per salvare questa importante icona del sapere umano.
Luigi M. C. Urso